HELICHRYSUM RUPESTRE (ASTERACEAE)

Helichrysum rupestre

Helichrysum rupestre (Asteraceae)

Basionimo: Gnaphalium rupestre.

Nome volgare italiano: Perpetuini.

Descrizione: pianta perenne, grigiastra o quasi bianca per la fitta peluria che la ricopre, cespugliosa, legnosa e ingrossata alla base, coi rami giovani ascendenti, bianco-tomentosi. Foglie molto strette, di 1-2 x 30-45 mm, coi margini rivoltati inferiormente, le cauline sparse e irregolarmente nella metà inferiore del fusto. Capolino numerosi, emisferici, di 6-7 mm di diametro raccolti in corimbo; squame dei capolini acuminate, lunghe 5-6 mm, di colore giallo paglierino.

Biologia: camefita suffrutticosa a fioritura primaverile-estiva e riposo vegetativo autunno-vernino. Si rinnova dal seme.

Distribuzione: specie endemica con areale limitato alla costa fra Palermo e Trapani. Essa è riportata a Sferracavallo, Monte Gallo al Malpasso, Alcamo, Trapani sul Monte S. Giuliano, ecc.

Ecologia: casmofita termo-xerofila ed eliofila delle rupi calcaree.

Nota: l’entità è esposta ai pericoli comuni alle specie rupicole quali incendi, aperture di cave e alla degradazione, diretta o indiretta, causata dall’antropizzazione. Secondo la classificazione dell’ I.U.C.N. è da ritenere “vulnerabile”.

Bibliografia: DE CONDOLLE A. P., 1838 – Prodromus Systematis naturalis Regni vegetabilis, 6: 182. Parisiis

RAFINESQUE-SCHMALTZ C. M., 1814 – Prècis des dècounverters et travaux somiologique. Palerme.