EQUISETUM ARVENSE L. ( EQUISETACEAEA )

Equisetum arvense L.

Equisetum arvense L. (Equisetaceae)

Nome volgare italiano: Equiseto dei campi

Nome dialettale: “Cuda di cavaddu” (Cammarata, S.Giov.Gemini,)”

Descrizione e fenologia: è una pianta erbacea perenne, alta da 2 a 5 dm.
Il rizoma è lungamente strisciante.
I fusti, molto sterili, sono ruvidi, con 6-19 coste e una cavità centrale pari a 1/3 del diametro. I rami sono verticillati: i superiori sono più brevi e spesso irregolari. I fusti fertili misurano 1-2 dm. E hanno guaine ricoprenti metà o anche meno dell’internodo.
La sporulazione avviene tra marzo e maggio (PIGNATTI, 1982).

Distribuzione geografica ed habitat: secondo Tutin (in TUTIN et AI., 1964), la specie è presente ovunque in Europa. Secondo Pignatti, è comunissima in Italia, sopratutto negli incolti umidi fino a 2000 m.
In Sicilia, secondo Lo Jacono-Pojero (1908), è comune presso gli acquitrini. Specie diffusa in tutto il territorio; specialmente negli ambienti umidi, muri, rupi e maceri (0-2000 m.).

Proprietà ed usi: l’uso riscontrato più frequentemente, nei diversi paesi oggetto di indagine, è quello medicinale. Si utilizza in decotto (40 gr di erba per 1 l di acqua da far bollire per circa 20 min.) che viene bevuto al mattino, a digiuno, in quantità pari a un bicchiere, nelle infiammazioni della prostata; nell’iperglicemia, nei disturbi epatici e nei calcoli renali.
Per le sue proprietà disinfettanti e cicatrizzanti, viene utilizzata a Cammarata essiccata: le foglie secche si pestano, si riducono in polvere e si pongono sulle ferite. Si utilizza anche in veterinaria nelle infezioni intestinali come decotto che si fa bere agli animali alla dose di 1 l al giorno.
La “cuda di cavaddu” trova impiego anche come bevanda, a tal scopo si prepara un decotto con l’aggiunta di limone e zucchero.