DISCOGLOSSO

discoglosso

Discoglosso
Discoglossus pictus
Nome dialettale: Giurana

Dimensioni:   piccolo anfibio di aspetto simile ad una rana, della lunghezza media di 50 mm. E’ caratterizzato dalla presenza di una lingua subrotonda a margine libero posteriormente. Ha due forme di colore, una a macchie(di gran lunga più comune) ed una a strisce (alquanto rara).

Distribuzione:   Spagna, Nord Africa occidentale, Sicilia e Isole Maltesi. In Francia solo nei Pirenei ed Isole di Hye’res.
Presenza in Sicilia e nella Riserva  Abbastanza frequente, si rinviene un po’ in tutta l’isola, sia nei pozzi e vasche artificiali in zone coltivate (come ad esempio negli agrumeti del Palermitano) , sia in pozze naturali e piccoli stagni in ambienti boschivi o del tutto privi di vegetazione.

Habitat:  l’ambiente elettivo del Discoglosso sono le piccole pozze d’acqua stagnanti in ambienti alquanto umidi (ad es. ai margini dei boschi). Spesso si riproduce in specchi d’acqua limitatissimi e soggetti arapido disseccamento. Si e’ molto adattato a vivere nelle campagne coltivate, ove frequenta pozzi e vasche di irrigazione.

Biologia e ciclo riproduttivo:  il Discoglosso sverna sottoterra o sotto la vegetazione, da dove fuoriesce in primavera.  Il maschio inizia il suo canto d’amore a terra o dentro una pozza d’acqua, finche’la femmina si avvicina ed avviene l’amplesso lombare. La femmina depone piu’ volte l’anno da 300 a quasi 1000 uova debolmente agglutinate. Le larve che ne fuoriescono (i girini), dopo 1-2 mesi completano lo sviluppo (la lunghezza si aggira sui 35 mm.), si metamorfosano ed escono dall’acqua. Il Discoglosso va in estivazione nei periodi piu’ caldi e secchi dell’anno.

Aspetti eco-etologici:  è generalmente poco gregario o vive in piccole colonie nella bella stagione. Nei luoghi di svernamento e’ spesso solitario.

Alimentazione:  si nutre di insetti e loro larve, di lombrichi e di molluschi.

Problemi di conservazione:  la piccola popolazione della Riserva dello Zingaro e’ strettamente legata alla sorgente di Acci e si ritiene indispensabile per la sua conservazione un continuo controllo dell’area, e possibilmente la recinzione di parte di essa, allo scopo di evitare l’eccessivo calpestio da parte del bestiame al pascolo.

Bruno Massa

Discoglosso