FALCO PELLEGRINO

Falco pellegrino
Falco peregrinus
Nome dialettale: Farcuni

Dimensioni: il Falco pellegrino mediterraneo è minore di dimensione di quello centro-nordeuropeo (come il Pellegrino molti animali hanno dimensioni minori nelle zone meridionali del loro areale). Il peso del maschio varia tra 400 e 650 grammi, mentre quello della femmina tra 600 e 800 (in casi eccezionali anche 1.000).

Distribuzione: vive in quasi tutto il mondo.

Presenza in Sicilia e nella Riserva: ben diffuso in molte zone dell’isola, perlopiù calcaree, ove si ritiene esistano circa 150 coppie.

Habitat: è una specie tipicamente rupestre. Si riproduce su pareti rocciose, falesie e grandi roccioni, quasi sempre inaccessibili. Specializzato nella predazione di uccelli in volo, caccia sia nelle zone elevate delle montagne, sia nelle vallate, sulle coste marine, negli ambienti umidi e persino in prossimità dei centri abitati.

Biologia e ciclo riproduttivo: generalmente è sedentario, abitudinario e molto fedele al sito di riproduzione. Depone le uova (da 1 a 4) alla fine dell’inverno, tra la fine febbraio e l’inizio di marzo. La schiusa avviene poco dopo meno di un mese. I giovani restano nel nido fino all’inizio di maggio. Sono nutriti esclusivamente dalla madre, mentre il padre si dedica alla cattura delle prede sia per essi, sia in molti casi anche per la femmina.

Aspetti eco-etologici: la cattura delle prede avviene quasi sempre in aria, con incredibile abilità. Una volta individuata la vittima, generalmente un uccello di medie o piccole dimensioni (mediamente sugli 80-100 grammi), la raggiunge dall’alto con una picchiata mozzafiato, colpendola con gli artigli (e non con lo sterno, come un tempo si credeva), recuperandola in aria prima che cada al suolo. Sembra che in queste picchiate possa raggiungere una velocità di 250 Km. l’ora
E’ una specie fortemente competitiva nei confronti di altri predatori, in particolare altri Rapaci. Difende con accanimento il suo sito riproduttivo, scacciando ogni altro grosso uccello, persino Aquile e Avvoltoi.
Durante le migrazioni e d’inverno è possibile osservare individui dell’Europa centro-settentrionale in migrazione nelle aree mediterranee.

Alimentazione: il Falco pellegrino è un predatore specializzato nella cattura di uccelli. Si conoscono moltissime specie predate da questo Rapace in Sicilia, da piccoli uccelletti di 10-15 grammi fino a specie più grosse di 200-300 grammi. Le prede più frequenti in alcune stagioni sono Cardellini, Storni e Colombi selvatici domestici. In casi particolari, quando scarseggiano le prede più importanti (cioè gli uccelli) il Pellegrino può adattarsi anche alla cattura di piccoli mammiferi, ma questi rappresentano eventi piuttosto eccezionali.
Nella sua dieta infine sono raramente rappresentati gli insetti.

Problemi di conservazione: il Falco pellegrino è stato definito dall’ornitologo Ian Newton un “ barometro ecologico “. E’ tra le specie che in passato (anni ’50-’60 ) hanno subito maggiori perdite nell’Europa centro-settentrionale a causa dei contaminanti chimici, in modo particolare del DDT. Esso è arrivato nel suo organismo attraverso le prede (piccoli uccelli, molti dei quali insettivori),, concentrandosi e provocando la sterilità. Attualmente la maggiore minaccia nel Mediterraneo è il prelievo illegale di pulcini dai nidi da parte dei falconieri.
In Sicilia è anche minacciato dal diffuso bracconaggio e dal collezionismo di spoglie imbalsamate.

Bruno Massa